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distorsione di caviglia

DISTORSIONE DI CAVIGLIA: NON METTERCI PIEDE SOPRA

17-11-2022 17:27

Dott. Tommaso Stassi

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DISTORSIONE DI CAVIGLIA: NON METTERCI PIEDE SOPRA

La distorsione di caviglia è  uno dei traumi osteoarticolari più diffusi nella fascia di popolazione con età inferiore ai 40 anni.

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La distorsione di caviglia è  uno dei traumi osteoarticolari più diffusi nella fascia di popolazione con età inferiore ai 40 anni, infatti anche se non sei un medico o un sanitario avrai sicuramente sentito parlare di qualcuno che ha subito una distorsione di caviglia

Inoltre è una tra le più comuni lesioni muscolo-scheletriche degli arti inferiori subite dalle persone che partecipano ad attività sportive e ricreative.

Alcuni studi hanno mostrato che il maggior rischio di distorsione alla caviglia si ha negli sport indoor. Le  distorsioni di grado elevato si verificano molto frequentemente nei giocatori di basket con una ricorrenza superiore al 70%.

In questo articolo approfondiamo l’ argomento e ti diciamo come poter gestire una distorsione recente.

DI COSA SI TRATTA ?

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Per distorsione si intende un trauma a carico dell’ articolazione che porta ad un movimento che va oltre il limite della fisiologia articolare, e che porta ad uno stiramento del complesso legamento ed articolare in primis ma anche del complesso tendine e muscolare.

Nei casi più gravi c’è una vera e propria rottura della capsula articolare e dei legamenti che hanno tentato di mantenere stabile l’ articolazione.

In ogni caso in questo tipo di trauma non c’è un distacco vero e proprio dei capi articolari, cosa che acceda nella lussazione

Nel caso della caviglia l’articolazione presa in causa è la tibio–astragalica (tra la tibia e l’ astragalo, il primo osso del piede). 

Le parti della caviglia più interessate da questo trauma sono il comparto laterale ed il comparto mediale che si danneggiano solitamente in movimenti eccessivi di inversione o eversione. 

ANATOMIA DELLA CAVIGLIA

La caviglia tramite l’ articolazione tibio-astragalica  congiunge la gamba con il piede,

La stabilità è garantita da 7 legamenti. 3 nel comparto laterale e 4 nel comparto mediale.

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Le articolazioni che fanno parte della caviglia sono:

Articolazione Tibio-peroneale distale: fra osso della tibia e osso del perone

Articolazione sottoastragalica: fra calcagno e astragalo

 

I movimenti della caviglia sono 2:

Movimento di flessione

Movimento di estensione

A seconda della direzione di movimento che provoca la distorsione si parla di:

Distorsione laterale: se avviene in un eccessivo movimento in rotazione interna (inversione)

Distorsione mediale: se la distorsione avviene in un eccessivo movimento in rotazione esterna (eversione)

FATTORI DI RISCHIO NELLO SPORT

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Diversi fattori di rischio, intrinseci ed estrinseci, predispongono un atleta alla distorsione e alla potenziale instabilità cronica di caviglia.

Il fattore di rischio più comune è avere già subito questo trauma perché ogni evento traumatico può  compromettere la forza e l'integrità dei  legamenti  e danneggiare le fibre nervose sensoriali.

 

Sesso, altezza, peso, dominanza degli arti inferiori, controllo posturale e anatomia-biomeccanica del piede sono i fattori intrinseci. I fattori di rischio estrinseci possono includere il taping, il rinforzo muscolare, il tipo di scarpa, il tipo di sport, la durata e l’intensità dell'attività sportiva o ricreativa. 

Altra importanza viene data a fattori intrinseci modificabili quali il ROM limitato in flessione dorsale, una ridotta propriocezione e una carenza nel controllo / equilibrio posturale su una gamba. Per quanto riguarda i fattori di rischio non modificabili, le donne hanno un rischio più elevato di avere una distorsione laterale di caviglia. 

Recenti dati identificano l’indice di massa corporea alto (BMI) come un fattore di rischio per la distorsione di caviglia, anche se questo dato è ancora da accertare.

COSA FARE IN CASO DI DISTORSIONE ?

La prima cosa da fare in caso di distorsione è rivolgersi ad un medico specialista o comunque raggiungere il più vicino ospedale.

L’ ortopedico effettua una visita medica effettuando anche test clinici e consigliando esami radiologici come l’Rx. Valuterà così l’entità della distorsione e l’eventuale presenza o meno di una frattura ossea.

In molti casi si consiglia di effettuare una ecografia o una risonanza magnetica non appena si riduce leggermente il gonfiore, è cosi possibile studiare lo stato dei tessuti molli, in particolare del compartimento legamentoso esterno o interno.

Le cose da fare subito dopo il trauma sono:

Riposo dell’ arto;

Ghiaccio per 20 min ogni ora;

Tenere l’arto in scarico dal peso corporeo ed in alto;

 

La fisioterapia può iniziare dal giorno dopo al trauma fino a 3 settimane dopo  a seconda della gravità della situazione e delle scelte dello team medico.

Il percorso fisioterapico è personalizzato ad ogni persona, ma per schematizzazione e semplicità possiamo dividere il percorso in 3 fasi:

Prima fase: diminuzione del dolore e del gonfiore.
Nei primi giorni il paziente riferisce dolore sia al movimento che alla palpazione e la caviglia è solitamente gonfia. Per ridurre il dolore e il gonfiore ( dovuti all’infiammazione) si applicano diversi tipi di terapia fisica ad alta tecnologia come:

Laserterapia ad alta potenza

Tecarterapia

Neuromodulazione

Ultrasuoni

A questi si integrano tecniche manuali come il massaggio linfodrenante, e delicate mobilizzazioni che hanno lo scopo di migliorare il drenaggio e la mobilità dei tessuti.

Seconda fase: recupero dell’ articolarità .
Una volta diminuito il dolore e il gonfiore, si può iniziare a recuperare la mobilità articolare.
Oltre ad utilizzare i mezzi fisici sopraelencati, che ovviamente in questa fase saranno impostati con diversi parametri, le mobilizzazioni saranno rivolte a recuperare i gradi di movimento e sono abbinate a degli esercizi attivi e attivi assistiti

Terza fase: recupero della stabilità
Una volta recuperata buona parte della articolarità, ci si può concentrare a recuperare la stabilità dell’articolazione.
Il fisioterapista in questa fase pianificherà un training di allenamento riabilitativo adatto al paziente, e costituito di esercizi attivi e dell’utilizzo di accessori specifici.
Tra gli strumenti più utilizzati in questa fase ci sono sicuramente le tavolette oscillanti, si tratta di tavole la cui base è rappresentata da una superfice circolare oppure da un segmento rettilineo.
Nel primo caso la tavoletta oscillerà in tutte le direzioni, nel secondo caso oscillerà solo nelle due direzioni in cui la base risulta scoperta.
Esistono degli strumenti tecnologici che permettono di collegare le oscillazioni della tavoletta al pc, dando così al paziente un feedback visivo, e al fisioterapista un’analisi dettagliata dei progressi del suo assistito.

 

LA NOSTRA CLINICA È SPECIALIZZATA NEL TRATTAMENTO DELLE DITORSIONI DI CAVIGLIA. IL REFERENTE SPECIALISTA DEL SERVIZIO È IL DOTTOR TOMMASO STASSI

 

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